domenica 30 novembre 2014

Anche on-line l'appello #4NOalTrilinguismo4SìalPlurilinguismo

Da ora si può firmare anche on line l'appello di SGST-Fenalt




Basta cliccare  QUI.

Diciamo NO al Trilinguismo di regime, autoritario e ideologico
 e Sì a un Plurilinguismo democratico, aperto e intelligente, 
rispettoso della dignità e dei diritti dei docenti 
e garanzia della libertà degli studenti, delle famiglie e delle scuole.

Scarichiamo, stampiamo, diffondiamo e facciamo firmare l'appello cartaceo.

 condividiamo via social e via mail la petizione on-line.


Abbiamo due settimane di tempo per farlo sottoscrivere al maggior numero possibile dei docenti.

Prima di Natale consegneremo il nostro regalo per le feste 
al Presidente-Assessore Ugo Rossi.

sabato 29 novembre 2014

La giunta approva il Piano per il Trilinguismo

La Giunta Provinciale ha approvato oggi il piano per il Trilinguismo.
Se vi non vi siete accorti del dibattito preparatorio e delle consultazioni tra gli insegnanti e della democratica valutazione di pro e contro.... è perché non ci sono mai state.

Come da consolidata tradizione trentina la Giunta presieduta dall'assessore all'istruzione Ugo Rossi vede e provvede in completa autonomia.

Ora il piano passa al Consiglio Provinciale: facciamoci sentire! 




NO al Trilinguismo di regime, autoritario e ideologico
 e 
  Sì a un Plurilinguismo democratico, aperto e intelligente, 
rispettoso della dignità e dei diritti dei docenti 
e garanzia della libertà degli studenti, delle famiglie e delle scuole.

Scarichiamo, stampiamo, diffondiamo e facciamo firmare l'appello cartaceo.

 condividiamo via social e via mail la petizione on-line.


Abbiamo due settimane di tempo per farlo sottoscrivere al maggior numero possibile dei docenti.

Prima di Natale consegneremo il nostro regalo per le feste 
al Presidente-Assessore Ugo Rossi.


4NO al trilinguismo e 4Sì al plurilinguismo

E' partita la campagna


Una raccolta firme da estendere in modo capillare a tutte le scuole di ogni ordine e grado della Provincia, 
per dire NO al Trilinguismo di regime, autoritario e ideologico
 e per dire  Sì a un Plurilinguismo democratico, aperto e intelligente, 
rispettoso della dignità e dei diritti dei docenti 
e garanzia della libertà degli studenti, delle famiglie e delle scuole.

Scarichiamo, stampiamo, diffondiamo e facciamo firmare l'appello cartaceo.

 condividiamo via social e via mail la petizione on-line.


Abbiamo due settimane di tempo per farlo sottoscrivere al maggior numero possibile dei docenti.

Prima di Natale consegneremo il nostro regalo per le feste 
al Presidente-Assessore Ugo Rossi.





sabato 15 novembre 2014

LIP: una legge di iniziativa popolare per una buona scuola della Repubblica

In vista del nostro incontro di sabato 22, potrebbe essere utile e interessante rileggersi la LIP: si tratta di una Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica, elaborata da un gruppo di genitori, insegnanti, studenti e cittadini.
E’ una proposta di legge già presentata in Parlamento, si chiama: “Norme generali sul sistema educativo d’istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d’infanzia“. È stata depositata alla Camera, per la prima volta, nel 2006. E’ stata ripresentata in questi ultimi due mesi sia alla Camera che al Senato, sottoscritta da parlamentari di diverse forze politiche;
Potremmo trovarci buone idee e spunti interessanti


venerdì 14 novembre 2014

per una proposta sindacale articolata e precisa



organizza un pomeriggio di discussione e approfondimento finalizzato a elaborare una serie di proposte 
chiare, concrete, innovative e migliorative, 
relative ai temi più urgenti e scottanti della scuola trentina


sabato 22 novembre 
dalle 14.30 alle 19.30
presso la sede Fenalt a TRENTO 
Via Leopoldo Pergher, 16


Nella prima parte lavoreremo per gruppi, ognuno concentrato su un particolare tema.

Nella seconda parte, poi, le proposte elaborate dai gruppi saranno condivise, discusse, approvate, e assemblate a formare una  proposta sindacale articolata e precisa.

Sarà con quella proposta che nei mesi a venire tenteremo di forzare il dialogo con l’amministrazione e contemporaneamente ci impegneremo per allargare la base del nostro sindacato, facendola conoscere nelle scuole e attraverso i media.

I gruppi in cui lavorare potrebbero essere i seguenti (eventuali altre proposte sono gradite):


1. Organizzazione e didattica (formazione classi, ipotesi di nuove figure come il docente tutor, sdoppiamento figura del dirigente, inclusione…)


2. Trilinguismo (insegnamento delle lingue, sperimentazioni, Clil e/o alternative possibili...)


3. Orario docente (riconoscimento ore extra-cattedra, ipotesi cartellino, settimana corta, apertura pomeridiana delle scuole…)


4. Valutazione e carriera dei docenti, (formazione, reclutamento, stabilizzazione precari,  graduatoria unica, meritocrazia e contratto...)


5. Rapporti scuola università  e mondo del lavoro (finalità, modalità, risorse...)


Chi desidera partecipare lo comunichi scrivendo a scuola.trentina@gmail.com
entro lunedì 17 novembre
comunicando la propria disponibilità a partecipare 
e indicando esplicitamente a quale tema intende dedicarsi.

a quelli che vorrebbero partecipare ma non potranno essere presenti e a quelli che non sanno che gruppo scegliere, perché avrebbero qualcosa da dire a proposito di tutti (o quasi tutti) i temi proposti, suggeriamo di farci avere via mail eventuali note e proposte: noi le raccoglieremo e le distribuiremo ai gruppi di lavoro.





piccolo report dell'incontro (dibattito) su "la buona scuola" di Renzi


Abbiamo partecipato, lunedì mattina, all’incontro “La buona scuola in tour” voluto dal Dipartimento Istruzione e da questo presentato come “dibattito pubblico” sul documento del governo Renzi. Nelle intenzioni dichiarate dell’organizzazione, l’incontro sarebbe servito al Ministero (rappresentato per l’occasione dal Dott. Luciano Chiappetta) per  raccogliere osservazioni e critiche da parte della scuola trentina.

L’apertura è stata affidata proprio al dott. Chiappetta, che ha intrattenuto per quasi un’ora tutti i presenti con un articolato discorso sull’universo, dal muro di Berlino che è caduto, fino ai giovani che sono il nostro futuro, per sostenere di fatto la bontà delle proposte del Governo.

E’ intervenuta poi la Dott. Ferrario, dirigente generale del Dipartimento Istruzione PAT, che faceva le veci dell’assessore Rossi, il quale anche questa volta ha perso l’occasione per occuparsi di scuola. La dottoressa ha detto che la dirigenza della scuola trentina si riconosce sostanzialmente in sintonia con le linee del governo, ma ha anche ricordato che, essendo il Trentino Provincia Autonoma, tutto dovrà essere eventualmente declinato attraverso normativa provinciale. Soprattutto, però, Ferrario ci ha tenuto ad affermare che il Trentino è già avanti nella realizzazione di quelle linee e che già da anni la nostra Provincia sta muovendosi in quella direzione modernizzatrice: valutazione e meritocrazia, stabilizzazione dei precari, trilinguismo, inclusione, dialogo scuola-università e scuola-lavoro. Ha concluso offrendo al governo la massima collaborazione e auspicando che Roma sappia raccogliere e valorizzare l’esperienza del Trentino.

Si è aperta quindi una lunga sequela di interventi (già programmati) che nelle intenzioni dell’organizzazione dovevano costruire  - appunto - il dibattito sul documento renziano.
Primo a parlare, uno studente rappresentante della consulta degli studenti, che ha elogiato il coraggioso tentativo del governo, buona occasione per cambiare in meglio la scuola e ha ricordato che “la buona scuola” è anche il frutto del contributo delle Consulte di tutto il paese.

Parlano poi i rappresentanti di Confindustria, Confartigianato, Associazione degli albergatori, Università di Trento, Cooperative trentine, Confagricoltori e forse qualcun altro: insomma proprio tutti i “reali” protagonisti della scuola trentina. Questi signori, palesemente poco interessati agli specifici contenuti del documento governativo, hanno approfittato del microfono per avanzare le loro aspettative (hanno bisogno, dicono, di figure dinamiche e preparate, adeguate alla dinamicità dell’economia trentina, che sappiano le lingue e si muovano agili nel moderno mercato globalizzato, eccetera), lodando in cambio le buone idee del governo e la fattiva collaborazione della Pat, ma soprattutto elencando le entusiasmanti iniziative che già da tempo tutti loro stanno realizzando.

A seguire, han preso a turno parola i capi dei tre sindacati confederali (solo quelli avevano invitato!), a loro volta rivendicando meriti nell’ammodernamento della scuola, nella collaborazione con le istituzioni, nella costruzione di una società pronta per il futuro e tutto il resto. Nessuno dei tre che abbia provato ad avventurarsi in quel documento per evidenziarne i limiti, le contraddizioni o gli elementi di palese ingiustizia che prefigura. Anzi, tutti e tre hanno plaudito all’apertura e alla disponibilità dell’amministrazione trentina, rivendicando un ruolo determinante e positivo nel processo di stabilizzazione dei precari e non meglio dimostrati meriti nella costruzione di un sistema di valutazione che migliorerà la qualità del sistema d’istruzione trentino. Tutti e tre: anche la Uil, che invece, anche in funzione delle ultime vicende, avrebbe ben potuto far valere una posizione di resistenza. 

Ampio spazio è stato offerto poi ai dirigenti scolastici (o loro portavoce) che hanno ognuno declamato i pregi e i meriti delle loro scuole nell’innovazione e nella costruzione di curricoli sempre più rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro. La rappresentante dell’Associazione Nazionale Presidi si è presa anche la briga di elogiare quel passaggio del documento di Renzi che prefigura una non meglio precisata facoltà per i dirigenti di attingere al registro pubblico dei docenti per costruirsi la “squadra” più adatta al progetto e all’offerta formativa dell’istituto.

Si son fatte così le tredici: l’aula che era piena di circa duecento persone si è nel frattempo in gran parte svuotata. L’ultimo quarto d’ora è quel che resta per la voce di chi - non previsto in scaletta - ha comunque chiesto di intervenire: due docenti e due studenti.Un insegnante ha finalmente evidenziato alcuni elementi critici de La buona scuola e invitando Renzi a “fare il buon governo, prima di pensare alla buona scuola”, criticando l’autoreferenzialità del Premier. Ha presentato poi una sorta di lettera aperta al governo, redatta coi colleghi della sua scuola.

A questo punto ho avuto modo di dire due cose anche io. Ho innanzitutto criticato l’idea di convocare un dibattito sulla scuola il lunedì mattina, quando, notoriamente, la scuola è a scuola: non c’era evidentemente nessuna intenzione di ascoltarla.

Rivolgendomi al dott. Chiappetta, ho detto che il progetto renziano del sistema di valutazione e avanzamento meritocratico della carriera dei docenti è “una clamorosa idiozia”. Per non lasciare dubbi, ho ripetuto tre volte questo giudizio e ho spiegato come un meccanismo siffatto, lungi dal produrre le dinamiche virtuose previste nel documento (mobilità orizzontale, qualità, collaborazione, creatività, nonché un significativo arricchimento dei docenti), produrrebbe in realtà danni incalcolabili per la scuola, sul piano della qualità della didattica e delle relazioni umane e professionali, generando non da ultimo una devastante e indegna guerra dei bottoni tra i docenti, che si dovrebbero contendere un misero aumento stipendiale di 60 euro ogni tre anni, sottomettendosi alla valutazione (le cui modalità son tutt’altro che chiare) da parte di colleghi e superiori. 

Motore di tale guerra sarebbe in particolare quel meccanismo che prevede che soltanto il 66% dei docenti possa ricevere lo scatto stipendiale: la contraddizione logica di una proposta che, nelle parole intende promuovere la qualità, ma nei fatti la esclude, stabilendo senza alcuna ragione comprensibile che soltanto due terzi degli insegnanti posseggano le qualità adeguate a svolgere il loro compito, escludendo quindi a priori la possibilità che i docenti bravi possano essere di più… o addirittura (come dovrebbe essere), lo siano tutti. Il trucco malefico di questa proposta è semplice: il terzo dei docenti che non raggiunge la valutazione positiva serve a pagare lo scatto degli altri due terzi. Questo è in realtà l’unico aspetto chiaro di un documento che per il resto è vago e vuoto, costituito  da una montagna di chiacchiere e idee buttate lì, sulle quali effettivamente possiamo essere tutti d’accordo: a chi non piacerebbe una scuola più ricca, efficace, moderna e meno burocratica? Altra cosa è dire come fare per realizzarla: ma il documento di Renzi e Giannini questo non lo dice.

Rivolgendomi quindi alla Dott. Ferrario e stigmatizzando l’assenza del Presidente/Assessore Rossi, ho detto di auspicare in Trentino un dibattito autentico e serio, che sostituisca queste chiacchiere con uno sforzo plurale e democratico per realizzare un profondo rinnovamento della scuola trentina. Non ho potuto perciò non ricordare che, se il Trentino è “avanti”, perché ha qualche laboratorio in più e ha già qualche idea sul trilinguismo e qualche forma di collaborazione col mondo del lavoro, è “più avanti” anche nel taglio delle risorse destinate alla scuola, nel furto di lavoro gratuito ai danni degli insegnanti (70 ore, accordo sulle 80+40, ecc), nella diluizione dei piani di studio, ed è più avanti soprattutto nella capacità di mentire: per esempio, dicendo e ripetendo ai quattro venti che in Trentino i precari sono stati stabilizzati, nascondendo la realtà di una promessa ben giocata sul tavolo sindacale (piano straordinario, mille assunzioni!) ma poi tradita con una quantità di assunzioni ridicola (291) del tutto in linea con l’amministrazione ordinaria degli anni precedenti.

(Nel suo intervento conclusivo, il dott. Chiappetta non ha ritenuto di dover rispondere a queste sollecitazioni. Così anche la dott.ssa Ferrario).


Ultimo intervento quello di Lorenzo Borga, studente attivo nel gruppo di Stazione Futuro, che ha raccontato del tentativo di realizzare un sistema di valutazione dei docenti  premiante e migliorativo basato sul giudizio espresso dagli studenti attraverso questionari anonimi e ben strutturati: esperimento assolutamente interessante anche dal punto di vista del metodo, perché mostra che la scuola si può anche riformare da sola, e che è proprio allinterno della scuola che si possono trovare le buone idee. 

Basterebbe ascoltarla.

(nz)

lunedì 10 novembre 2014

incontro sulla scuola con Adriano Prosperi e Carlo Salmaso


Giriamo anche questo invito per un incontro sulla scuola pubblica che abbiamo ricevuto dalla lista "L'altra Europa con Tsipras" di Trento:

UNA BUONA SCUOLA
PER LA REPUBBLICA
perché la scuola deve essere pubblica 

INCONTRO DIBATTITO PUBBLICO


Venerdì 14 novembre
ORE 20.00

SALA CIRCOSCRIZIONE CLARINA Via Clarina, 4 Trento

con:

CARLO SALMASO
membro del comitato per la Legge di Iniziativa Popolare «Per una buona scuola della Repubblica» 



ADRIANO PROSPERI
professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa

sabato 8 novembre 2014

Serata incontro con il Presidente/Assessore Rossi sul futuro della scuola trentina

Giriamo a tutti questo invito che ci giunge dalla Consigliera Provinciale Bottamedi:


invito alla serata

Idee e proposte per la scuola che verrà

Quale scuola vogliamo costruire insieme?

La scuola del merito e dell’inclusione;
La scuola a burocrazia zero;
La scuola delle risorse ottimizzate.

Dialogo con:

Ugo Rossi, Presidente e Assessore all’Istruzione della Provincia autonoma di Trento,
la comunità scolastica,
le Istituzioni locali.


Venerdì 14 novembre 2014 – ore 20.30
Sala Cinema della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro
Riva del Garda – Via Rosmini, 5/b