domenica 27 giugno 2010

... e lei che voleva favorire la qualità!

Scuola: il Tar di Trento sospende
le graduatorie provinciali

Il trentino, 27.06.2010
L’ordinanza blocca, di fatto, le graduatorie e l’assessorato all’istruzione potrebbe vedersi costretto a rispolverare quelle vecchie in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Il ricorso è stato presentato da Flavia Chiaro, insegnante alle scuole elementari
TRENTO. La scuola trentina è a rischio caos. Il Tar di Trento, infatti, ha accolto il ricorso di una insegnante elementare contro le nuove graduatorie della Provincia che privilegerebbero i trentini. L’ordinanza blocca, di fatto, le graduatorie e l’assessorato all’istruzione potrebbe vedersi costretto a rispolverare quelle vecchie in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.Il ricorso è stato presentato da Flavia Chiaro, insegnate alle scuole elementari e rappresentata dall’avvocato Andrea Maria Valorsi, che a causa dei nuovi criteri per le graduatorie si è vista scavalcare da 82 colleghi. La Provincia, infatti, ha inserito 40 punti per quegli insegnanti che lavorano da più di 3 anni in Trentino. Una discriminazione secondo l’insegnante che ha deciso di rivolgersi al Tar di Trento contro la Provincia. Giovedì il tribunale amministrativo si è espresso accogliendo la richiesta di sospensione delle nuove graduatorie poiché avrebbe riscontrato una «fondata illegittimità» in relazione al “bonus” legato all’a nzianità di servizio in provincia di Trento. Il consiglio, presieduto da Francesco Mariuzzo, ha deciso di sospendere l’a deguameneto delle graduatorie anche perché, nel giro di pochi giorni, sarebbero diventate ufficiali per volontà della giunta. Quest’ordindanza, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale (che però non arriverà in tempi brevi), cambia decisamente le carte in tavola alla Provincia. I legali si sono messi immediatamente al lavoro per trovare la soluzione più idonea. È molto probabile, però, che siano ripristinate le graduatorie preesistenti per permettere il regolare inizio dell’ano scolastico e l’assegnazione delle cattedre ai docenti.
L’assessore provinciale all’istruzione, Marta Dalmaso, una volta appresa la notizia della sentenza ha fatto sapere che «le sentenze vanno rispettate in ogni caso», ma ha anche colto l’occasione per esprimere preoccupazione e rammarico. «Anche in questo caso - ha commentato - si nota come nel mondo della scuola siano tutelati gli interessi di tutti, tranne quelli degli studenti. La nostra intenzione con le nuove graduatorie era quella di favorire la qualità e la continuità dell’istruzione nel sistema trentino. Alla luce di questa sentenza vedremo di trovare la soluzione migliore evitando disagi e garantendo il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Intanto - ha concluso - attendiamo con serenità la sentenza della Corte Costituzionale». La prossima settimana sono stati convocati i sindacati.
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martedì 15 giugno 2010

comunicato stampa

Gli Stati Generali della Scuola Trentina 
comunicano di aver deciso di non aderire alla mobilitazione del personale della scuola, indetta per oggi -15 giugno- dalle organizzazioni sindacali  Cisl Scuola - Uil Scuola -  Snals Confsal - Gilda Unams.

Ferma restando la critica radicale ai provvedimenti previsti dalla Manovra del Governo e la denuncia dell'iniqua distribuzione dei sacrifici, Gli Stati Generali Trentina ritengono di non potersi unire alle tardive e contraddittorie iniziative di quegli stessi sindacati (CISL SCUOLA e SNALS) che hanno sottoscritto gli accordi in calce alle delibere della cosiddetta Riforma Dalmaso. Il terzo firmatario di quegli accordi, FLC CGIL, ha dichiarato di non aderire alla mobilitazione odierna in quanto ha già programmato uno sciopero generale  per il 25 giugno: proprio in coincidenza con la terza prova dell'esame di Stato, cosa che - di fatto - impedirà la partecipazione di gran parte dei docenti della scuola superiore. Una svista significativa.

Non è possibile, secondo noi, disgiungere la protesta contro la manovra finanziaria del Governo dal rifiuto della riforma scolastica che lo stesso Governo ha predisposto e da cui il riordino del secondo ciclo della scuola trentina discende.
Stupisce, piuttosto, l'assenza di una simile posizione critica da parte delle organizzazioni sindacali (UIL e Gilda) che invece, meritoriamente,  avevano rifiutato di sottoscrivere il Protocollo di intesa con la Provincia Autonoma di Trento.

Bisogna decidere da che parte stare! Noi stiamo dalla parte della scuola... 

Gli Stati Generali della Scuola Trentina

mercoledì 9 giugno 2010

Lettera al Presidente

Egregio Presidente Kessler,
la scuola è finita anche quest'anno. Un anno segnato dal (maldestro) tentativo della Giunta Provinciale di riordinare il secondo ciclo superiore e di adattarlo alla riforma nazionale. Un'operazione, qui in Trentino come nel resto d’Italia, imbellettata con la retorica della modernità e dell'efficienza, ma sorretta in realtà soltanto dalla logica del risparmio, realizzata attraverso tagli pesantissimi e accompagnata dall'introduzione nella scuola di parole e meccanismi tipici della gestione aziendale nel tempo della crisi.
Un'operazione che non poteva non suscitare la reazione di studenti, docenti e famiglie, che non hanno voluto subire in silenzio l'indiscriminato massacro economico e culturale di cui la scuola è stata fatta oggetto. Una reazione ferma e diffusa, da parte di quei soggetti reali privati di rappresentanza e defraudati del diritto democratico di partecipare al rinnovamento della scuola, pur avendo ripetutamente insistito per poter contribuire con la propria esperienza e le proprie idee alla soluzione dei problemi che per primi riconoscono.
Invece, i nostri Assessori, proprio come i Ministri, si sono chiusi nelle loro stanze e hanno lavorato al loro progetto appoggiandosi unicamente al parere compiacente di sedicenti “esperti”, che hanno continuato a vaneggiare di «competenze» e «profili», finendo per svuotare completamente il significato culturale, sociale e politico di un'istituzione fondamentale qual è la scuola.
È tempo di scrutini, Presidente. Alla fine del primo quadrimestre, i neonati Stati Generali della Scuola Trentina avevano bocciato l'Assessore per l'impostazione che stava dando alla sua "Riforma": insegnanti e studenti speravano che quella brutta pagella, piena di quattro, avrebbe potuto richiamare la Giunta alle sue responsabilità verso la società che le ha affidato un così importante incarico. Purtroppo siamo invece costretti, adesso che la scuola è finita e l'iniziativa innovativa è completata, a ribadire il nostro giudizio, gravemente negativo: è stato soppresso un indirizzo di studi a cui una parte significativa della società trentina guardava con speranza e soddisfazione (gli istituti professionali); è stato aumentato il numero di studenti per classe, ridotto il tempo scuola totale, limitata la possibilità di scelta delle famiglie; sono state cancellate esperienze molto positive che in questi anni insegnanti, dirigenti e studenti avevano faticosamente costruito; è stato tagliato un numero imprecisato di cattedre a tempo indeterminato; si è resa ancora più precaria la sopravvivenza delle centinaia docenti a tempo determinato che permettono da anni alla scuola trentina di funzionare; si è abbassato il livello formativo delle discipline insegnate; si sono tolte risorse alla scuola pubblica e laica per regalarle alla scuola privata e confessionale.
L'assessore e la Giunta hanno provato a nascondere tutto questo, tacendo i dati reali e le previsioni, fornendo informazioni parziali e letture mistificanti e fingendo di aprirsi al dialogo con iniziative che hanno invece puntualmente rivelato la loro sostanziale sordità alla voce dei lavoratori e dei cittadini. Ma non ci sono riusciti: la scuola ha trovato la forza e il coraggio di leggere quello che stava succedendo, di misurare gli effetti di queste scelte scellerate e di riempire il vuoto di informazione voluto da questa Amministrazione.
È necessario dunque che l'Assessore Dalmaso, il Presidente Dellai, la Giunta Provinciale e le forze politiche che l'hanno sostenuta prendano atto della loro clamorosa sconfitta politica, che frantuma l'ostinazione con cui continuano a difendere il loro operato. Una sconfitta che si è concretizzata nelle centinaia di articoli e di lettere che hanno occupato le prime pagine dei quotidiani, nelle piazze riempite a più riprese da cortei studenteschi, nelle iniziative legali pendenti sugli atti normativi emanati, nella netta bocciatura che l'iniziativa innovativa ha ricevuto dai tre quarti dei collegi docenti della Provincia.
Oggi vogliamo affidare a Lei, Presidente Kessler, le centinaia di sottoscrizioni che le mozioni degli Stati Generali hanno raccolto tra i docenti di tutte le scuole: sono le firme di oltre settecento insegnanti che si sono sentiti ricattati e umiliati, privati di voce e costretti ad accettare l'imposizione di un modello che non apprezzano, non condividono, non vogliono. Ma non hanno potuto tacere, convinti dell’urgenza di riportare il tema della scuola al centro del dibattito politico.
Consegniamo dunque queste firme, per mano Sua, all'Assemblea che dovrebbe rappresentare la società trentina, innanzitutto per denunciare il silenzio a cui proprio l'Assemblea che Lei presiede è stata ridotta a proposito di una questione di assoluto rilievo politico: a noi sembra non solo inconcepibile che l'organo legislativo della Provincia Autonoma di Trento venga completamente escluso dalla necessità di dare nuove regole alla scuola, ma anche pericoloso che ciò che dovrebbe essere ampiamente e pubblicamente discusso venga invece imposto a colpi di delibere e conchiusi.
Presidente, voglia farsi ambasciatore dei nostri timori e delle nostre denunce, ma pure della nostra buona volontà e della nostra fermezza, all'indirizzo dell’intero Consiglio Provinciale, dell'Assessore Dalmaso, della Giunta Provinciale e del suo Presidente Dellai: sappiano che la scuola... non è finita!

Gli Stati Generali della Scuola Trentina

martedì 8 giugno 2010

pacco regalo

Domani, Mercoledì 9 giugno alle ore 13.00 
il Presidente del Consiglio Provinciale, Giovanni Kessler, incontrerà a Palazzo Trentini (via Manci) una delegazione degli Stati Generali della Scuola Trentina.

L'incontro offrirà l'occasione per consegnare - tramite il Presidente -  al Consiglio Provinciale e alla Giunta Provinciale, le settecento sottoscrizioni che hanno raccolto le mozioni proposte dagli Stati Generali quando l'Amministrazione aveva chiesto ai collegi docenti di approvare la sua "iniziativa innovativa".